Claudio Milano

L’interprete perduto
Laboratorio intensivo per Cantanti e Attori

Claudio Milano Compositore (autore di colonne sonore, tra l’altro, per la Biennale Arte di Venezia 2011; Per la Prima Biennale Arte di Mosca 2005; per il V Festival Internazionale di Teatro d’Avanguardia della Repubblica Ceca; per cortometraggi, installazioni presentate in tutto il mondo, spettacoli di teatro e teatro danza; autore di 12 album e due DVD). Ricercatore vocale; performer di teatro-vocale, con all’attivo più di 300 date europee. Didatta della voce (impostazione lirica; improvvisazione free jazz, su moduli classici ed etnici; Metodi Funzionale e Bevoice; canto armonico tuvino a singola e doppia cavità; uso del Vocal Frei per emissione subarmonici e growling; uso delle corde vocali vere, in appoggio e aspirazione per emissione di suoni in whistle register e flute register, screaming). Ho lavorato con membri di King Crimson, Hawkwind, Area International POPular Group, Premiata Forneria Marconi, Le Orme, Morphine, Gong, Huun Huur Tu; Oceansize; collaboratori di Tom Waits, Radiohead, David Sylvian, Paul Mc Cartney, Baustelle, Edda, Le Luci della Centrale Elettrica; jazzisti di fama internazionale come Nate Wooley; musicisti classici acclamati come Angelo Manzotti, Michael Thieke, gli scaligeri Laura Catrani, Giorgio Tiboni, Paola Fré, Elio Marchesini; l’arpista celtico Vincenzo Zitello, la popstar Ivan Cattaneo, decine di nomi dell’underground mondiale, ricevendo centinaia di profili critici e recensioni su riviste, libri, webzine, in tutto il mondo.

L’interprete perduto (ovvero, pensando ad Antonin Artaud, Carmelo Bene, Leo De Berardinis, Danio Manfredini)
Per una Nuova Drammaturgia dell’Improvvisazione Cantata

Workshop intensivo per Cantanti e Attori

Il corso si prefigge di condurre, il gruppo dei partecipanti, dalla semplice lettura di un testo scritto, all’individuazione delle note che ne costituiscono il parlato, della loro altezza e durata (disegnandone le curve d’onda idealizzate), fino alla trasformazione progressiva del parlato in cantato a tutti gli effetti, sempre più attento anche all’organizzazione ritmica e all’intonazione.
Si sperimenterà la possibilità di leggere un testo drammatico in modo divertente e viceversa, trasformando, anche questo in canto. Si utilizzeranno registri diversi, a seconda del contenuto espressivo che si vorrà garantire all’interpretazione, dai subarmonici, usando il Vocal Frei e il Kargyraa, passando per registri in voce, impiegando diversi canali di risonanza (maschera, testa, gola, aritenoidei, petto, pancia) fino al falsettone, ai suoni di flauto e fischio.
Sarà garantito un’intero ventaglio di tecniche per affrontare il corso, provenienti da culture ed epoche differenti, che si concluderà con una breve rappresentazione, a mo’ di opera contemporanea surreale (ogni partecipante porterà un testo differente con sé e i dialoghi, troveranno delle associazioni che nasceranno dal caso), fondata sull’interpretazione di moduli differenti (modo medievale, modo barocco, modo romantico-lirico, modo jazz, modo blues, modo rock, modo pop, modo folk, modo metal) dove ognuno sceglierà un ruolo specifico, in termini di carattere e genere.

Il “perché” del corso:

  • La crisi del teatro contemporaneo, dove la ricerca di una “individualità” personale da portare in scena, assieme al proprio corpo, diviene amatorialità che ha completamente cancellato l’abitudine alla ricerca sul suono della voce, riducendolo a “parlato”, rendendo misere rappresentazioni di classici antichi e contemporanei, perché “privi di mezzi”, interiorizzati dagli attori, voce in primis, urlata, senza capacità di proiezione, carica d’inflessioni dialettali;
  • La rigidità del cantante lirico, incapace di sfuggire dagli obbligati, rende i recitativi d’opera, qualcosa di non facile da seguire con interesse e l’arte drammatica, qualcosa in cui, ben poco spazio trova “il sentire vero” e il carattere;
  • Nel pop, nel rock, nel jazz, si stanno diffondendo invece, sempre più “voci di carattere”, di timbro, alle quali non è richiesto di “interpretare”, solo di cantare, con i mezzi conosciuti. L’esito è, talvolta interessante, più spesso, è difficile, distinguere un cantante e una canzone dall’altro/a.

Il corso, è un primo viatico, per l’acquisizione di una nuova consapevolezza, che passa attraverso “il rischio dell’improvvisazione”, la “ricerca”, trasformandoli presto, in un grande gioco collettivo, che inizia a farsi strada nel proprio “sistema corporeo”, emotivo e di idee, trovando ulteriori sviluppi in seguito, con la pratica individuale. Oltre all’approfondimento della materia trattata e dunque dell’improvvisazione vocale a partire da un testo scritto, comunicando le emozioni che la parola ci suggerisce e

  1. comunicare emozioni opposte a quelle che la parola evoca (E’ possibile esprimere tristezza, tensione, rabbia cantando un testo divertente e viceversa? Esercitazione pratica)

Il corso, strutturato in due giornate di 4 ore ciascuna, tratterà anche, trasversalmente a quanto prima descritto, i seguenti argomenti (è suggerito portare con sé qualcosa che registri quanto sarà fatto comunemente):

Primo livello:

  • Tecniche Yoga di rilassamento corporeo preparatorie
  • La respirazione diaframmatica – esercitazioni pratiche:

a) respirazione in un testo letto

b) respirazione in un testo cantato

  • Quanta aria si impiega nel canto?
  • Come conseguire con facilità un suono di testa a partire dalla “lallazione” . Vocalizzi su terze maggiori
  • Suggerimenti omeopatici e naturopatici per la cura della voce
  • Igiene vocale
  • Esercitazioni per il potenziamento delle corde vocali (la “i”, la “e”)
  • Esercitazioni per il potenziamento delle corde vocali (la “o” e la “u”)
  • Esercitazioni per il potenziamento delle corde vocali (i suoni tenuti; “la sirena”)
  • Corretto posizionamento delle vocali nella fonazione
  • Come spostare un suono singolo dai denti alla regione occipitale per via ossea
  • Come spostare un singolo suono nella regione cranica parietale a partire da fonemi gutturali
  • Vocalizzi con il passaggio di vocali
  • Vocalizzi con semitoni, vocalizzi su scale maggiori e fondamenti di “air training” (percezione del suono)
  • Il “Pranayama”, una tecnica di respirazione millenaria, che ci permette di portare il suono in aria con facilità, migliorare la funzionalità della respirazione anche in presenza di affezioni respiratorie e allergie
  • Il “Lips Roll”, una tecnica immediata per alzare il palato e raggiungere frequenze acute con minore sforzo e minore impiego di aria
  • Corretta posizione della bocca e della lingua nel canto
  • Come schiarire correttamente la voce senza arrecare danno alle corde vocali

Secondo livello

  • Le risonanze di petto;
  • La voce naturale e il falsetto;
  • Vocalizzi di agilità per portare ad una rapida acquisizione di potenza vocale in acuto e corretto mantenimento del suono;
  • Alla ricerca del proprio registro (cosa vuol dire cantare in registro? Cantare fuori registro?;
  • E’corretto credere nell’esistenza di un unico registro vocale relativo alla voce di ognuno?);
  • “Sentire i suoni” (Esercitazioni pratiche per la percezione della propria emissione vocale e un corretto uso della postura corporea);
  • “Sentire i suoni” (mangiare, starnutire, piangere, ridere un suono);
  • Potenziare istantaneamente il suono della voce, liberandola attraverso un urlo che non provochi irrigidimento muscolare, ma che sia attraversamento completo dei chakra;
  • Il ginocchio come “leva” corporea naturale per allenare il diaframma e sviluppare una voce “lirica”;
  • Il registro di fischio o “whistle register” o “flute voice”, “growling” e “screaming”;
  • Il cantante come performer, il cantante come interprete. Come integrare le proprie abilità vocali con le esigenze interpretative (ascolti, discussione di gruppo, esercitazione pratica).

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